A.A.A. addetto stampa cercasi, superdotato ma sottopagato: e l’Ordine dei Giornalisti che dice?

Il Comune di Grottaminarda (Avellino), con nota del 17 ottobre, ha pubblicato un bando di selezione per l’affidamento a figura professionale esterna del servizio di addetto stampa. E ha fretta di trovare la persona giusta. Appena sette giorni di tempo per presentare la domanda che – a pena di irricevibilità – dovrà pervenire entro mezzogiorno di mercoledì 24 ottobre attraverso la pec del Comune.

Per partecipare a tale selezione occorre essere Giornalisti, ovviamente, ma superdotati, nel senso di possedere competente di altissimo profilo, dettagliatamente illustrate nell’avviso pubblico.

Ci limitiamo a riportarne qualcuna: chi vuole leggerle tutte, può consultare l’avviso pubblico.

Oltre alla conoscenza del proprio mestiere ed essere iscritto all’ordine del Giornalisti, occorre sapere fare tante altre cose, come realizzare una locandina pubblicitaria,  redigere e predisporre manifesti promozionali di eventi a livello culturale e tanto altro.

Essere, ad esempio, in possesso di una comprovata esperienza e specializzazione nel settore dei social media, nella direzione e nella cura di redazione di testate giornalistiche; avere  adeguata esperienza presso le Pubbliche Amministrazioni per la gestione di uffici stampa; possedere una approfondita conoscenza della lingua italiana e della lingua inglese; possedere idonea copertura assicurativa per la responsabilità civile derivante dall’esercizio dell’attività professionale;  di essere in regola con gli obblighi previsti dalla legge in tema di Formazione Professionale Continua.

Soprattutto l’aspirante addetto stampa dovrà essere titolare di Partita IVA per fatturare la somma stabilità per l’incarico annuale, pagando ovviamente le tasse all’agenzia delle entrate sull’importo percepito e la percentuale dovuta all’Inpgi rispetto quanto fatturato. Se non ha partita Iva, deve aprirla, munirsi di registri e altro, spendere qualche soldino per ottemperare agli obblighi fiscali.

Certo, se il gioco vale la candela, va tutto bene.

Ma il compenso per tale lavoro? Seimila euro per l’incarico annuale, ovvero 500 euro mensili. Lordi, ovviamente e compreso le spese di viaggio per raggiungere la sede di lavoro, come indicato per particolare precisione dal Comune di Grottaminarda.

Bene, può starci tutto questo. Il Comune pubblica un avviso di selezione e chi vuole partecipare può farlo. Ma è dignitoso, tutto questo, per un giornalista seppure squattrinato?

Ma un giornalista con tali e tanti requisiti richiesti, perchè dovrebbe auto mortificarsi accettando una miseria del genere?

Perchè il tizio in questione non dovrebbe attendere il reddito di cittadinanza intascando 780 euro al mese, anzichè essere sottoposto a tale umiliazione remunerativa , sottopagato seppure  superdotato a livello di competente specificamente richieste?

Sarà interessante sapere chi esaminerà i curriculum allegati alle domande e con quali competenza – a sua volta – potrà decidere sulle capacità di un giornalista. Ancora più interessante sarà conoscere l’elenco degli aspiranti e, infine, scoprire il vincitore della selezione.C’è chi dice che il nome è facile da indovinare ma questa è la solita storia che emerge per qualsiasi avviso pubblico che si rispetti.

Pare che nei primi due giorni di pubblicazione dell’avviso, siano state tantissimele richieste di inforazioni per le candidature da inoltrare e tanti sarebbero gli aspiranti addetti stampa già in fila dinanzi alla porta del politico o dell’amico bene introdotto capace di garantire la giuista raccomandazione per ottenere quel posto di lavoro a tempo deterinato, per un anno soltanto e con uno stipendio da fame. Meglio andare a fare la badante a 700 euro al mese, con vitto e alloggio, dando retta a un solo anziano.

E poi i giornalisti si lamentano quanto un giornale gli offre 5 (cinque) euro per un articolo? Ma lì c’è perlomeno la soddisfazione di vedere la propria firma stampata su un foglio di carta!

E in tutto questo l’Ordine dei Giornalisti che dice?

Nessun convegno sulla dignità dell’arte di mestierante giornalista?

Nessuna presa di posizione nei confronti di chi offende la categoria con una proposta economica da fame, a fronte di tanta pretesa professionalità e competenza?

Ma l’equo compenso di cui si parla nella legge di bilancio in vigore è teorico, pratico e una presa per i fondelli? Ed èquo pretendere tanto e pagare 500 euro lordi mensili?

La dignità e la professionalità dovrebbero essere la prima cosa di cui interessarsi, da parte di chi rappresenta la categoria, più che preoccuparsi di riscuotere quei 90 euro pretesi ogni anno da ciacun iscritto.

 

 

SPOT