Soppressione Province, i pro e i contro dell’on. Pugliese

“Il tema affrontato questa mattina dal Consiglio Provinciale, mobilitato dalla protesta nazionale dell’UPI, Unione Province Italiane, è quello riguardante “l’incostituzionalità” delle disposizioni contenute nel decreto che sopprime l’Ente Provinciale. Infatti, nel dibattito politico-istituzionale concentrato sulla crisi economica che ha colpito il nostro Paese, i costi della politica sono stati indicati come fonte di spesa “inutile” e tra i maggiori responsabili è individuata anche la Provincia.” Così in una nota l’On. Marco Pugliese, Parlamentare di Grande Sud e membro della VI Commissione Finanze. “L’abolizione – spiega Pugliese – è in bilico perché il tema è molto delicato. Infatti, se parliamo in termini economici, le Provincie costano ai contribuenti 12 miliardi di euro l’anno, e cioè solo l’1,5% della spesa pubblica. Tagliare in questo caso, difatti, significherebbe eliminare i servizi che l’ente Provincia, ente Costituzionale più vicino alle esigenze del territorio, offre quotidianamente ai cittadini come: la cura della viabilità, la sicurezza degli edifici scolastici, i corsi di formazione professionale e la sicurezza del territorio.” “D’altro canto, però, – prosegue Pugliese – ad avvallare il voto della manovra finanziaria, votata sia dal PD sia dal PDL, nella quale si prevede l’abolizione dell’ente Provincia a scadenza naturale di mandato, è la figura del Presidente “doppio-incarichista”. Infatti, trovo alquanto ignobile che a ricoprire la figura di Presidente della Provincia ci siano persone le quali ricoprono anche altre cariche Istituzionali come ad esempio quella di Parlamentare. L’esempio è noto per la Provincia di Avellino, dove il Presidente dell’amministrazione Provinciale è anche Senatore. Ci vogliono doti soprannaturali per svolgere a pieno le funzioni di entrambi i ruoli. E mi meraviglio, inoltre, che nessun consigliere Provinciale abbia il coraggio di sollevare questo delicato problema che paradossalmente contrappone la vera democrazia diretta e partecipata ai privilegi egoistici e personali.” “Questo, a mio avviso, – conclude il Parlamentare Campano – è il vero punto che l’UPI dovrebbe sollevare, poiché non è ammissibile che ancora oggi ci siano questi fenomeni che interessano non solo la maggior parte delle Province della Regione Campania, ma anche tante altre amministrazioni Provinciali in tutto il territorio Nazionale.”

SPOT