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Si è svolta questo pomeriggio la seconda seduta della Commissione Statuto della Provincia di Avellino, presieduta dal consigliere Caterina Lengua. “Partendo dal contributo offerto dall’Upi, stiamo predisponendo uno statuto che sia all’altezza della fase nuova che si è aperta per l’ente Provincia, cogliendo le preoccupazioni che pure ci sono rispetto a questa fase di cambiamento, ma facendo nostre anche le tante speranze che si vivono rispetto all’ente stesso – dichiara la presidente Lengua – Il … |
Si è svolta questo pomeriggio la seconda seduta della Commissione Statuto della Provincia di Avellino, presieduta dal consigliere Caterina Lengua. “Partendo dal contributo offerto dall’Upi, stiamo predisponendo uno statuto che sia all’altezza della fase nuova che si è aperta per l’ente Provincia, cogliendo le preoccupazioni che pure ci sono rispetto a questa fase di cambiamento, ma facendo nostre anche le tante speranze che si vivono rispetto all’ente stesso – dichiara la presidente Lengua – Il nostro intento è quello di predisporre uno statuto che tenga conto del nuovo ruolo che ha la Provincia, quale ente di area vasta, come tale al servizio dei Comuni e nel contempo ente di secondo grado che esprime evidentemente la rappresentanza delle comunità. Lo sforzo che stiamo compiendo come commissione è quello di rafforzare, attraverso lo statuto, il ruolo della Provincia quale ente di raccordo tra il sistema degli organi territoriali comunali e gli altri livelli di governo.
Si sta procedendo celermente – prosegue la presidente Lengua – ad elaborare i primi punti dello statuto relativi ai principi e funzioni dell’ente Provincia, nonché gli organi di direzione politica. Su quest’ultimo aspetto è emersa l’unanime convinzione di tutti i componenti della commissione di creare le condizioni statutarie affinché, pur nel rispetto dei poteri e delle prerogative che la legge riconosce al presidente della Provincia, si possa armonizzare il ruolo del presidente con quello del Consiglio in uno spirito di confronto costruttivo per il bene delle comunità”.
